THE PERFORMANCE PLAYGROUND - Laboratorio di danza e performance
Laboratorio Danza &Performance: “The Performance Playground”
Condotto da Maria Elena Ricci e Beatrice Alessandrelli, danzatrici/performer del Collettivo SuLaTesta diretto da Paola Campagna
Il collettivo SuLaTesta, diretto da Paola Campagna, mette a disposizione il proprio metodo sperimentale di ricerca nel campo del movimento e della danza.
Nostro obiettivo riguarda la trasmissione diretta da parte dei danzatori/performer della metodologia di lavoro del repertorio del collettivo. In questa occasione, il collettivo vuole mettere a disposizione tale esperienza all’associazione culturale “Insieme per il Trullo”, con lo scopo di offrire a ragazzi dai 14 ai 18 anni un contatto diretto con l’arte della danza e del movimento. Il laboratorio di danza e performance seguirà un percorso formativo per preparare i partecipanti a una performance site-specific finale, ovvero una performance in un luogo specifico che riflette la realtà del quartiere. Murales, cortili di case popolari e vialetti saranno animati dai corpi danzanti dei ragazzi, per rispondere alla vitalità creativa e artistica che le nuove generazioni stanno offrendo al quartiere Trullo. L’arte, infatti, può rappresentare le esperienze più diversificate, spesso offrendo un canale per commentare, urlare, rompere e trasformare opprimenti strutture sociali.
Programmazione
Il progetto si svolgerà una volta a settimana, ogni Sabato dalle ore 10:00 alle ore 12:00 presso l’associazione culturale “Insieme per il Trullo”, situata in Via Monte delle Capre, 23 - 00148 Roma. Il progetto partirà il 4 Marzo 2023 e terminerà a fine Maggio/inizio Giugno (data da stabilire).
Metodologia
Il Laboratorio di Danza & Perfomance utilizzerà una varietà di approcci al movimento. I ragazzi verranno introdotti ai principi di movimento che sono alla base della danza contemporanea per familiarizzare al movimento del proprio corpo. Verranno stimolati ad ascoltare il proprio corpo, a seguire il loro intuito, sentendosi a proprio agio. I ragazzi scopriranno che non esiste ‘giusto’ e ‘sbagliato’ nel metodo offerto dal collettivo, ma che tutto quel che verrà fuori dal loro lavoro verrà accolto con curiosità e gioco. Improvvisazioni, giochi ed esercizi guidati porteranno i partecipanti ad avere una maggiore consapevolezza del proprio corpo in movimento e della sua espressività. Inoltre, verrà posta particolare attenzione sulla pratica dello ‘stare in scena’; questo aiuterà i ragazzi a credere nelle proprie capacità artistiche ed espressive, fino a vivere la performance finale con grande curiosità ed intensità.
Perché gli adolescenti
Esistono alcuni aspetti riguardanti la figura dell’artista che sembrano essere insiti nelle caratteristiche dell'adolescenza.
Temi come: il rischio, l’attitudine ad osare e strafare, stati emotivi potenti come passaggi bruschi dal pianto al riso, grande onnipotenza e grande fragilità, sono sentimenti a volte opposti e molto difficili da conciliare.
La forma artistica che va sotto il nome di 'Performance' è molto in sintonia con tutti questi aspetti.
La performance, a differenza dello spettacolo in teatro, vive in luoghi diversi, per la strada, in vecchie fabbriche abbandonate, chiese sconsacrate, o in teatro però, utilizzando le platee e i corridoi. Dando vita a luoghi non deputati alla rappresentazione pensata in modo classico, è quindi una forma d’arte ‘trasgressiva’, può includere il coinvolgimento degli spettatori lasciando così che il confine spaziale di demarcazione tra attore e spettatore divenga meno chiaro, modificandone la distanza.
La Performance tende a sorprendere per primo chi la fa, nel senso che usa il linguaggio dell'improvvisazione, quindi del lasciarsi aperti all'inaspettato. Ovviamente si ha un canovaccio da cui partire ma poi si sperimenta in diretta… ‘si rischia di essere se stessi nel qui e ora’.
Le caratteristiche dell'adolescente ben si congegnano con l'attitudine del performer e quindi l'arte può trasformare e dare voce a emozioni complesse da esprimere, emozioni scomode come imbarazzo, vergogna, rabbia. Emozioni altrimenti represse perchè di difficile espressione nella società.
Questo modo di fare danza è adatto alla fase evolutiva, agli adolescenti, per scoprire come affrontare questo delicato periodo con creatività ed equilibrio. Far scoprire ai giovani quante potenzialità siano nascoste nel nostro corpo, nella nostra mente, nella nostra voce, con o senza l’uso delle parole, può stimolare una rivoluzione dello sguardo su di sé e sul mondo.
La danza ha motivazioni educative, formative e sociali importanti. ’ una sorta di viaggio nel quale non ci sarà una semplice trasmissione di tecniche, piuttosto il loro utilizzo consapevole per imparare ad esprimersi e a comunicare. La funzione socializzante del progetto è molto importante, il gruppo di partecipanti comprende personalità spesso molto diverse, che si ritrovano a vivere esperienze comuni, pur senza aver scelto di appartenere a quel gruppo. Scoprire le diversità ed apprezzarle come risorse dell’individuo e del gruppo è uno degli scopi del progetto. La danza è un’attività collettiva per tale ragione favorisce il senso di appartenenza e di coesione, concorre allo sviluppo di coerenti comportamenti relazionali, accentua i sentimenti collettivi e l’autocontrollo e alimenta la cooperazione in vista del raggiungimento di un fine comune, sviluppando la fiducia in se stessi e negli altri con conseguente miglioramento dei processi di autostima. Alla luce di tutte queste considerazioni, un percorso sulla danza si rivela uno strumento di fondamentale importanza per lo sviluppo e la crescita personale di ogni ragazzo. All’interno del progetto proposto per questi mesi, la danza deve dunque essere considerata un mezzo educativo che collabora alla formazione della personalità, oltre a garantirne benefici psico-fisici ed intellettuali.
Contenuti e Finalità del Laboratorio Danza & Performance
La pratica dell’essere in scena
Ecco che ricominciamo ad essere, abbiamo bisogno di trasmissione diretta di conoscenza, di arte e vita vissuta, abbiamo bisogno di immaginare, tornare ad immaginare a partire da un vuoto, luogo di ritrovo del silenzio per la creazione, l’idea quindi di lavorare sulla creazione di una performance.
In questo progetto si vuole esaltare l’aspetto peculiare della trasmissione del lavoro di danza fatto proprio da chi l’ha intrepretato, portare in scena i ragazzi facendogli fare una vera esperienza di scena, per dargli la possibilità di viverla in prima persona.
Capovolgere il punto di vista, oggi, dove molto del nostro tempo viene vissuto nel mondo virtuale, la scena diventa luogo privilegiato in cui ‘vivere’, essere in scena per ricordarci come era il nostro vivere dal vivo, essere presenti, allenare il nostro corpo fisico per accedere attraverso i sensi e la percezione alle dimensioni, immaginative, psichiche e spirituali.
Conduttrici del Laboratorio
Il Collettivo SuLaTesta
E’ un gruppo di persone, che contribuiscono con la loro esperienza ad arricchire ed ampliare la ricerca nell’ambito della danza contemporanea e del Teatrodanza.
Approfondiscono con la loro metodologia la ricerca riguardo l’atto performativo e la scena, producono spettacoli ed eventi lavorando sia in ambito artistico, educativo, sociale e clinico.
Maria Elena Ricci
Maria Elena è una danzatrice/performer diplomata in Danza dalla Columbia College Chicago (USA) con un Master in Pratiche di Danza e Performance da University of Roehampton. Maria Elena collabora come danzatrice del collettivo SuLaTesta dal 2020. Oltre a danzare scrive e ricerca studi di danza.
Beatrice Alessandrelli
Beatrice è una danzatrice/performer diplomata in Danza all’Accademia Nazionale di Danza di Roma, indirizzo di Danza e Tecnica Contemporanea. E’ in procinto di completare la specializzazione magistrale in Insegnamento della Danza Contemporanea. Beatrice collabora come danzatrice del collettivo SuLaTesta dal 2021.